La nascita
Il Centro di Etica Ambientale della Regione Lombardia nacque a compimento di un laborioso processo decennale di sensibilizzazione culturale sui temi dell’Etica ambientale attivato dal Settore Parchi della Regione Lombardia e come esito del positivo riscontro manifestatosi nelle varie articolazioni della Società civile.
Il Centro si costituì formalmente, con delibera della Giunta Regionale, il 28 novembre 2001 mediante una Convenzione siglata da tre precise realtà istituzionali:
- Regione Lombardia
- Parco del Ticino
- Comune di Morimondo
L’11 marzo 2002 il Consiglio di Amministrazione del Parco del Ticino, in accordo con la Regione Lombardia e il Comune di Morimondo, nominò il Comitato Scientifico, così composto:
- Roberto Albetti, in rappresentanza della Regione Lombardia
- Sandrina Bandera, membro della Fondazione Abbatia Sanctae Mariae de Morimundo
- Giuseppe Bogliani, Docente di Etologia presso l’Università di Pavia
- Gabriele Caccialanza, Prorettore e Preside della Facoltà di Farmacia dell’Università di Pavia
- Alessandro Ghisalberti, Direttore del Dipartimento di Filosofia dell’Università Cattolica di Milano
- Maurizio Maggioni, Vicepresidente del Parco del Ticino
- Ettore Tibaldi, Docente di Zoologia presso l’Università Statale di Milano
- Luciano Valle, Filosofo ambientalista
Il Comitato Scientifico si insediò il 3 maggio 2002 nominando Luciano Valle Coordinatore per la durata di tre anni.
Il 6 luglio 2002 il Centro fu pubblicamente inaugurato nella storica Abbazia cistercense di Morimondo, nel cuore del Parco del Ticino, che era stata prescelta come sua sede.
I fondamenti epistemici ed etici
Il Centro di Etica Ambientale della Regione Lombardia era definito dai principi fondamentali della filosofia, dell’epistemologia, dell’etica ambientali:
- Un rapporto non di dominio ma di dialogo, di collaborazione, di reciproca integrazione tra persone umane e ambiente naturale, nell’impegno a custodire e a tutelare valori e risorse ivi presenti. Come è stato detto, un soggiornare dell’uomo sul Pianeta che ha la forma dell’”unità col Cielo e la Terra”.
- L’apertura al senso della bellezza, della complessità, dell’unità dei dinamismi e delle relazioni, sia della forma della totalità ecosistemica sia in quella della singolarità degli enti, che costituiscono l’ambiente naturale.
- Il superamento di quello che uno dei grandi scienziati del nostro secolo, Erwin Schrödinger, ha chiamato l’”idiozia dello specialismo” e la ricerca di una nuova alleanza tra le culture, tra cultura tecnica e cultura spirituale, propria di un nuovo umanesimo aperto al cosmo, nell’unità di ragione e cuore.
- La centralità, nella costituzione della piattaforma dell’etica ambientale, delle figure proprie dell’eterna vita dello spirito”: stupore, apertura ek-statica, silenzio, ascolto, capacità di visione, umiltà, semplicità, comunionalità, tempo come otium, contemplazione.
Le strategie culturali generali e le finalità operative
Il Centro di Etica Ambientale mirava, attraverso la ricognizione tra le memorie, le tradizioni, i depositi culturali che si sono accumulati nel tempo, nei “nativi” come nell’Oriente, nella filosofia greca come nell’Ebraismo, nel Cristianesimo come nell’Islam, nella “modernità” come nella nostra epoca, a:
- Recuperare e valorizzare i preziosi depositi di sapienzialità religiosa, filosofica, spirituale propri della forma pre-moderna dell’”abitare”, improntati ai principi dell’amore e del rispetto verso la natura.
- Porre a confronto, in un dialogo fecondo, le varie tradizioni di cultura ambientale con i percorsi e i valori della modernità (scienza, tecnica, democrazia).
- Selezionare le piattaforme epistemologiche ed etiche per adeguarle al progetto di una “nuova”, aggiornata “alleanza” tra uomo e natura, di cui sempre più urgentemente si avverte l’esigenza, per la costruzione della nuova casa europea della libertà, della pace, e della solidarietà.
Per ripensare le forme della qualità dello sviluppo umano all’inizio del terzo millennio, l’Etica ambientale non poteva, allora, chiudersi in un astratto momento di riflessione.
In conformità con queste esigenze il “Centro di Etica Ambientale” si impegnava ad instaurare un rapporto di dialogo e di collaborazione con i vari campi del sapere teorico e delle tecniche per ispirarli alla formulazione di strategie teoriche e di processi operativi improntati ai valori del rispetto dell’Ambiente.
L’interruzione dell’esperienza
Nel 2004 il Centro stava ormai diventando un importante punto di riferimento per molteplici realtà, istituzionali e associative, e per i singoli cittadini, come Laboratorio di ricerca sulle problematiche della filosofia ed epistemologia ecologiche, come luogo di promozione e diffusione delle tematiche e delle strategie ambientali, come Centro di Formazione impegnato sull’epistemologia, la filosofia e l’etica ambientali.
Purtroppo, l’iniziativa non fu più sostenuta a livello istituzionale.